La storia del Palazzo

Il palazzo Colesanti di Bagnoregio, nella contrada di Civita, è la più antica residenza della famiglia da cui prende il nome, documentata fin dal 1441 quando Colasanto, originario di Rieti, viene nominato sindaco e procuratore di Bagnoregio. Le forme del palazzo rappresentano, ancora oggi, un simbolo della storia e della fragilità di Civita. L’edificio nasce sul luogo di una grande villa romana, di cui rimangono, nel giardino, una grande cisterna e un complesso sistema idraulico di conduzione delle acque. Alcuni frammenti di decorazioni architettoniche della villa stessa, sono ancora oggi incastonati nella cattedrale e negli edifici di Civita. I due Leoni in pietra, issati ai lati della porta furono lì collocati in ricordo delle vittorie riportate dai Bagnoresi sui Monaldeschi della Cervara e sui Baglioni di Castel Piero nel secolo XV. Il palazzo è composto da un gruppo di abitazioni medievali poste a ridosso della porta di Santa Maria, e unite, nel XVI secolo, nelle forme di un palazzo di Età moderna da Cosimo Colesanti che non mancò di lasciare il suo nome inciso sugli architravi delle finestre. Sul finire del secolo Cosimo, un uomo di grande rilievo nella storia della famiglia, intraprende nuovi lavori nella chiesa di San Bonaventura, costruita sulla casa natale del Santo e oggi scomparsa, nella quale avrebbe avuto diritto di sepoltura, proprio davanti l'altare maggiore. Nel 1604, insieme al fratello Girolamo, Cosimo ottiene la cittadinanza romana, in un periodo in cui alcuni celebri bagnoresi vivevano a Roma. Della facciata del palazzo si conserva attualmente soltanto la metà di destra, dove è inserito anche un antico stemma della famiglia Colesanti. Tuttavia, osservando dal giardino la struttura in senso verticale, si può seguire, quasi pietra dopo pietra, il percorso che dall'antichità, e passando da Medioevo e Rinascimento, termina con l'età contemporanea. Il terremoto del giugno del 1695, accelerando decisamente lo sgretolamento del pianoro tufaceo della cittadina e di gran parte del terreno dove insisteva palazzo Colesanti, ebbe a svelare la meraviglia che si celava al suo interno, rendendolo quello straordinario rifugio che sembra nascere direttamente dalla pietra viva, senza intervento umano. Il terremoto segnò anche l'inizio del lento abbandono del palazzo. Arrivare a Civita era diventato oramai troppo arduo, cosicché il vescovo e tutte le principali famiglie decisero di trasferirsi nella contrada di Rota, l'attuale Bagnoregio. Oggi, dopo qualche secolo il palazzo vive di nuova vita, forse in un forma ancora più bella di quella che poteva apparire ai nostri occhi mezzo millennio fa.

Nella parte superiore dell’arco che caratterizza la Porta di Ingresso al borgo di Civita di Bagnoregio, si trova la nobile suite dello storico Palazzo Colesanti.

Un grande ambiente che comprende zona notte e salotto arricchiti da una antica libreria ottocentesca e uno splendido camino. La volta dorata, che sovrasta il grande letto a baldacchino, è la stessa che un tempo costituiva il soffitto della chiesa di Santa Maria.

La finestra che affaccia sul ponte di Civita è la stessa che si può osservare collocata sotto la celebre trifora che domina l’arco d’ingresso al borgo.

Dalla loggia esterna della suite, si può godere della vista mozzafiato che spazia sulla Valle dei Calanchi.

La Loggia

Un open space ricavato in una suggestiva grotta di Palazzo Colesanti scavata nel tufo. Uno spazio incantevole ed unico con una terrazza che affaccia sulla vallata sottostante e sull’esclusivo giardino della proprietà. Completa l’ambiente una stupenda e antica cantina privata ad uso degli ospiti della casa.

La Grotta

La camera più esclusiva e rappresentativa dell’intero Palazzo Colesanti. La trifora che sovrasta l’arco d’ingresso del borgo, è il celebre affaccio che accoglie una terrazza incantevole e senza tempo dove osservare dall’alto il ponte che collega Civita col resto del mondo.  Un letto principesco. Un camino seicentesco. Un confort da godere e vivere prima di scendere a passeggiare nel meraviglioso giardino della proprietà, fino a visitare la millenaria cisterna romana, oggetto di tutela dei beni culturali

La Trifora

Nella cornice ineguagliabile del Palazzo Colesanti, trova spazio una camera dalle altre pareti di tufo a vista, sovrastata da un soffitto a cassettoni cinquecentesco. Così come i pavimenti di cotto coevo. Quadri antichi e grandi scudi lignei dipinti alle pareti. Un letto principesco ed un camino davanti al quale rilassarsi e respirare un sapore di storia ricchissimo di passato glorioso.  Le finestre offrono una vista sulla grande valle e sulla piazzetta dalla quale lo sguardo corre fino alla chiesa di San Donato. È possibile visitare l’intera proprietà con l’antico giardino e l’importante cisterna romana sovrastata dalle grandi immutate colonne.

La Storia

Una camera situata al piano nobile di palazzo Colesanti dalla quale si può osservare la veduta aerea della valle sottostante Civita. Lo stesso punto di osservazione dei falchi che solcano i cieli sopra al borgo.

Un letto rinascimentale ed un prezioso arazzo settecentesco arredano uno spazio dove ritrovare un tempo di pace e di riflessione, prima di scendere a visitare il magico giardino e l’antica, preziosa cisterna romana.

Il Falco

Una camera al secondo piano dello storico Palazzo Colesanti, con le finestre che affacciano sulla grande vallata e sulla piazzetta sottostante, fino a spiare, come civette curiose, la chiesa di San Donato sullo sfondo.

Due letti gemelli, sotto ad un soffitto sorretto da cinquecentesche travi in legno. Un ambiente colorato e confortevole dove rilassarsi prima di scendere a passeggiare nel grande, esclusivo giardino della proprietà.

La Civetta

Il giardino della residenza è uno dei pochi presenti nel borgo. Ciò lo rende prezioso e raro. Ulivi centenari, rose lussureggianti ed ortensie variopinte, colorano gli spazi compresi fra mura secolari, alternandosi nelle fioriture durante tutta la bella stagione.Una cucina ed un barbecue all’aperto rendono perfettamente godibile uno spazio ameno e rilassante.

Il Giardino

Nell'antica cantina di Palazzo Colesanti, scavata nel tufo secoli fa, sono custoditi vini selezionati tra i migliori della zona, specifici del viterbese e delle regioni limitrofe, Lazio, Umbria e Toscana. C'è anche un'interessante selezione di vini scelti tra i più rinomati vini italiani.

La Cantina